I bonsai e la loro potatura

La potatura bonsai è un’azione fondamentale per la manutenzione di queste piante. Sono due le tipologie di intervento che possono essere messe in atto: da un lato la potatura di impostazione, che permette di dare una forma e uno stile preciso alla pianta, così da migliorare il suo aspetto estetico; dall’altro lato la potatura di mantenimento, che ha lo scopo di fare in modo che la forma dell’albero venga mantenuta, così che cresca un maggior numero di germogli. Essi devono essere potati in ogni periodo dell’anno: lo scopo di tagliare i rami e le foglie vecchie è quello di indurre la pianta a far crescere dei germogli nuovi. Se si vuole evitare che si verifichi una perdita eccessiva di linfa, si può pensare di adoperare una pasta sigillante per coprire i tagli più grandi.

Ovviamente, dopo che la potatura bonsai è stata effettuata non bisogna dimenticare di annaffiare la pianta con cura. I rami in eccesso devono essere tagliati anche nella parte superiore dell’albero: se non si procedesse con questa operazione, infatti, la luce non sarebbe in grado di arrivare alle fronde che si trovano più in basso. Ciò che conta è assottigliare con la massima delicatezza la chioma; i pezzi di ramo possono essere segnati con un filo o con un pennarello per non sbagliare, mentre per la rimozione dei germogli ci si può servire di una cesoia o di un paio di forbici. Le tronchesine, invece, sono perfette per rimuovere gli spuntoni morti ereditati dalla stagione precedente.

Un accorgimento che è bene adottare è quello di praticare i tagli seguendo il flusso della circolazione della linfa: tale soluzione non solo permette alla pianta di avere un numero ridotto di cicatrici da riparare, ma le consente anche di beneficiare di un recupero più veloce. Le foglie, infine, vanno tagliate alla base, col picciolo lasciato intatto.